Etichette alimentari: UE sempre più attenta agli sprechi
Nel packaging, l’etichettatura ricopre un ruolo da non sottovalutare, soprattutto quando si parla di etichette alimentari.
Il confezionamento alimentare infatti è controllato da normative molto rigide, necessarie per la salvaguardia del consumatore finale. Per questo motivo le etichette esterne riportano genericamente informazioni obbligatorie sul prodotto ed eventualmente valori facoltativi , come marchi di qualità e ricette.
Consapevole della loro importanza, l’Unione Europea ha proposto la realizzazione di nuove etichette alimentari con l’obiettivo di ridurre gli ingenti sprechi tutt’oggi registrati.

Le nuove diciture proposte dall’UE
Nonostante l’obiettivo prefissato dall’UE di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030, i recenti dati in merito a questa tematica sono tutt’altro che positivi.
Secondo Eurostat sono oltre 900 milioni le tonnellate di rifiuti alimentari prodotti annualmente nell’Unione Europea, di cui più del 60% proviene dalle famiglie, mentre il restante si spalma tra ristorazione e vendita al dettaglio.
Pare infatti che una delle principali cause dello spreco sia un’interpretazione errata della data di scadenza degli alimenti, spesso gettati ancor prima di essere terminati.
Da qui la necessità di proporre nuove etichette alimentari in grado di fornire informazioni più specifiche in merito alla consumazione dei prodotti.
Questa politica prevede l’introduzione delle diciture “da consumarsi preferibilmente entro il” e “spesso buono oltre” con l’obiettivo di invitare i consumatori a valutare le effettive condizioni dell’alimento.
Non tutti gli scarti sono rifiuti
L’espressione “da consumarsi preferibilmente entro” è molto diversa rispetto al perentorio “da consumarsi entro“. La prima fa infatti riferimento alle caratteristiche organolettiche, gustative o nutrizionali dell’alimento e non ai possibili danni che, consumandolo oltre tale data, potrebbero verificarsi.
In questi casi quindi, il prodotto è ancora sano e commestibile anche dopo la data indicata nell’etichetta ma potrebbe aver perso alcune delle caratteristiche menzionate.
Tuttavia, in attesa di sapere come procederà l’Unione Europea in merito a questo argomento, sono diverse le app che si possono utilizzare per limitare gli sprechi alimentari e sensibilizzare i consumatori al riutilizzo e al riuso.
Prima tra tutte “Too good to go“, un’applicazione mobile per dispositivi iOS e Android che consente all’utente di acquistare prodotti invenduti a prezzi super convenienti da ristoranti e negozi registrati sull’app.