Storia della stampa: la carta come mezzo di comunicazione

La storia della stampa è strettamente correlata a quella dell’informazione: legate dal medesimo destino, quello di trasmettere un messaggio, non sopravvivono l’una senza l’altra.

Da sempre pilastro inamovibile della democrazia, la stampa ha origine molto remote riconducibili, presumibilmente, al VI secolo d.c, nella Terra del Dragone.

Il grande impero cinese, all’epoca sotto il controllo della dinastia Tang, investiva notoriamente su scoperte e innovazioni, capaci di rafforzare la posizione economica e culturale della Cina.

storia della stampa

Dai blocchi di legno ai caratteri mobili 

La storia della stampa si divide in tappe, contraddistinte dall’arrivo di nuove tecnologie capaci di velocizzarne il processo.

Considerata una delle Quattro Grandi Invenzioni dell’Antica Cina, nacque quando, gli artigiani del grande impero cinese, scoprirono di poter utilizzare matrici di legno intagliate, inchiostrate e impresse su carta per procedere con le stampe.

Il primo libro totalmente stampato con blocchi di legno nella storia dell’umanità è una copia del Sutra del Diamante: uno splendido rotolo di fogli di carta, lungo oltre cinque metri.

Qualche secolo dopo, sempre nella terra del Dragone, il tipografo Bi Sheng ebbe l’incredibile idea di inventare dei veri e propri caratteri mobili di argilla.

La tecnologia, tutt’altro che scontata, presentava però un piccolo problema di fabbricazione: i caratteri erano delicatissimi e si rompevano molto velocemente, rallentando il processo di stampa.

Una problematica, quella introdotta da Sheng, successivamente risolta dall’inventore Zang, che sostituì l’argilla con caratteri in legno molto più resistenti.

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La stampa arriva in Europa

La storia della stampa entra finalmente in contatto con quella del Vecchio Continente nel XV secolo, grazie all’attenzione di Gutenberg rispetto all’argomento.

La tecnologia proposta dal tipografo tedesco – che cambiò completamente tale processo – fu l’introduzione del punzone, un oggetto in acciaio che riportava l’incisione di un segno tipografico. Il punzone poteva riportare un numero, un segno di punteggiatura, oppure una lettera.

Totalmente dedito al miglioramento di tale tecnologia, Gutenberg realizzò persino un inchiostro a base di olio, capace di garantire una maggiore durata dei caratteri stampati.

Gli anni a seguire furono incredibilmente prosperi per l’evoluzione del processo di stampa: tra gli ultimi anni del 1400 e i primi del ‘600, vennero vendute e usate macchine da stampa a caratteri mobili in tutto il mondo.

Di conseguenza, gli europei vennero presto appellati “maestri stampatori” cancellando totalmente la memoria della stampa manuale introdotta in Cina secoli prima.

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