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Stampa flessografica: che cos’è e a cosa serve
La stampa flessografica è un particolare metodo di stampa rotativa diretta utilizzata principalmente negli imballaggi. La flessografia prevede una rotazione del materiale da imballaggio attraverso i rulli, dove l’inchiostro passa dall’uno all’altro, giungendo infine al materiale da stampare.
Questa tecnica è particolarmente utilizzata nel packaging alimentare perché permette di stampare in maniera veloce anche a basse temperature, realizzando creazioni ideali per tipologie differenti di prodotto.
Le macchine da stampa flessografiche prevedono l’imballaggio alimentare sia su cartaceo che su alluminio, plastica e legno.
L’importanza dell’inchiostro nella flessografia
Gli inchiostri utilizzati rappresentano il vero valore aggiunto della stampa flessografica. L’impiego di prodotti a base di solvente e acqua consente di stampare anche su materiali molto delicati come quelli biodegradabili, tutelando la sicurezza del consumatore e le proprietà dell’alimento.
Il Regolamento CE 193572004, che riguarda i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, impone infatti che gli imballaggi non trasferiscano all’alimento le loro proprietà, perché potenzialmente nocive per la salute.
La tecnologia per la stampa flessografica ha compiuto grandi passi in avanti nell’ultimo decennio. Oltre all’utilizzo di un singolo cliché per ogni colorazione, la varietà di inchiostri utilizzabili è aumentata notevolmente, favorendo l’eco-sostenibilità della flessografia tramite l’utilizzo degli inchiostri a base di acqua.
L’inchiostro viene applicato sulla lastra flessografica tramite un rullo in acciaio, alluminio oppure in fibra di carbonio, ricoperto da uno strato inciso con celle. Queste celle si presentano in forme, profondità e dimensioni differenti. Un numero più alto di celle permette la stampa di dettagli più piccoli, mentre un basso numero favorisce la stampa dei fondi pieni.
Il materiale stampabile con la flessografia è molto vario. Anche supporti con superfici ruvide, come i cartoni ondulati, possono trarre beneficio dal suo utilizzo.
La stampa flessografica garantisce imballaggi flessibili
La stampa flessografica è perfetta per ogni progetto di packaging che ricerchi un buon compromesso tra costi, risultato e servizio al cliente. Tra i confezionamenti più comuni quelli alimentari e cosmetici richiedono ad esempio tipologie di packaging resistenti e personalizzabili in formati, materiali e funzionalità.
La stampa flessografica – che assicura inoltre tempi di produzione piuttosto rapidi – si propone dunque come una tecnica che consente di personalizzare al meglio gli imballaggi, progettandoli su misura in base alle “esigenze” del prodotto.