Pomodoro in latta: l’idea di Francesco Cirio che ha cambiato per sempre la cucina

francesco cirio

In Piazza della Repubblica a Torino si svolge il mercato di Porta Palazzo, il più grande mercato aperto d’Europa. A dominare la piazza, sorge l’epigrafe dedicata a Francesco Cirio.

Pioniere dell’industria conserviera, Francesco Ciro nacque a Nizza Monferrato nel 1836 per poi trasferirsi a Torino all’età di 14 anni. Qui lavorò dapprima come garzone e poi come commerciante in proprio di frutta e verdura. E proprio a Porta Palazzo Cirio comprava la verdura a prezzo di realizzo durante l’ora di chiusura, per poi venderla a prezzo maggiorato in periferia.

Ben presto Cirio avviò un commercio di prodotti ortofrutticoli con l’estero e in questo periodo cominciò a pensare a un sistema che consentisse una più lunga conservazione delle verdure, molto richieste oltreconfine, perché potessero mantenersi intatte durante il trasporto e magari consumate anche fuori stagione.

Nel 1856, Cirio inizia così una serie di esperimenti ispirandosi al metodo dell’appertizzazione: tecnica inventata nel 1795 dal cuoco francese Nicolas Appert che consisteva nella sterilizzazione di cibi cotti in contenitori chiusi ermeticamente. Dopo diversi tentativi, Cirio riuscì a trovare il modo per conservare adeguatamente gli alimenti.

Il successo del suo metodo di conservazione fu tale che di lì a poco Francesco Cirio riuscì a inaugurare la sua prima fabbrica di conserve in scatola, la “Cirio Società Generale Conserve Alimentari”. Grandi onori gli furono tributati nel 1864 e nel 1865, durante la prima e la seconda edizione dell’Esposizione Agraria di Torino. Nel 1867 poi, durante l’Esposizione Universale di Parigi, Cirio fu definitivamente consacrato come “re delle conserve”.

Francesco Cirio iniziò così ad aprire stabilimenti in diverse parti d’Italia e all’estero. Il metodo dell’appertizzazione fu applicato inizialmente solo ai piselli e poi esteso ad altri prodotti, fino ad arrivare all’iconica scatola di pelati. Nel 1880 Cirio era diventato il più importante esportatore agricolo del Piemonte.

Il successo ottenuto nel campo delle conserve non impedì a Cirio di avviare altri progetti: si occupò della coltivazione del tabacco, dell’esportazione di uova e aprì persino un albergo, riscuotendo alterne fortune.

Morto nel 1900, Francesco Cirio riposa al cimitero monumentale di Torino e sarà per sempre ricordato come l’uomo che ha legato indissolubilmente il suo nome ai pelati. L’invenzione che ha rivoluzionato per sempre il mondo della cucina e che ancora oggi è protagonista delle nostre ricette non è nata a Napoli, ma in quella che Diego Novelli definì la terza città meridionale d’Italia: Torino.

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