Il lato B del food packaging

food packaging

Il packaging è senza dubbio l’elemento che più delinea la personalità di un marchio e questo è ancora più valido quando si parla di cibo. Se consideriamo che un supermercato di medie dimensioni espone circa 50.000 prodotti, quello che permette di distinguersi tra migliaia di offerte è proprio la confezione: quando facciamo la spesa il nostro cervello procede a una rapida “scansione” visiva del packaging, è con una rapida occhiata quindi che scegliamo il prodotto che fa per noi.

Costruire un’immagine chiara e immediatamente riconoscibile per il food packaging è perciò essenziale per distinguersi e catturare l’attenzione del consumatore. La sola confezione deve essere in grado di richiamare alla mente del cliente tutte le informazioni che ha su quel prodotto, indipendentemente dal fatto che queste derivino da un’esperienza diretta, dal racconto degli amici o dalla pubblicità.

Tutte le aziende investono perciò importanti risorse nel design del food packaging, ma spesso fanno l’errore di trascurare il retro della confezione che svolge un ruolo altrettanto importante del fronte.

Il lato B del food packaging viene infatti di frequente considerato uno spazio in cui infilare le indicazioni tecniche del prodotto. Eppure il retro rappresenta uno strumento prezioso che ci permette di dialogare con il consumatore; inoltre, se la copertina ha l’obiettivo di catturare l’attenzione, sono le indicazioni sul retro che hanno il compito di confermare la buona impressione avuta guardando la parte anteriore della confezione e di finalizzare l’acquisto.

Informazioni precise e visual coerente

Quando esaminiamo il retro di una confezione è quindi importante che ci siano informazioni precise che confermino quanto visto sul fronte. Per poter inserire i dati che interessano al consumatore, aiutandolo a finalizzare l’acquisto, è ovviamente necessaria un’attenta analisi del target di riferimento: solo conoscendo il nostro pubblico saremo in grado di dargli le risposte che si aspetta.

È importante inoltre che il retro non sia in contrasto con il fronte del food packaging. Due rappresentazioni differenti dello stesso prodotto creano confusione nella mente di chi acquista. Per fare un esempio, se un prodotto viene presentato come biologico, naturale e fatto a mano e, girando la confezione, troviamo una tabella anonima che riporta i valori senza però richiamare la genuinità del prodotto, il consumatore riporrà la confezione sullo scaffale.

Un lato B facilmente leggibile

Posto che il lato B del food packaging sia curato tanto quanto il fronte, è necessario fornire tutte le informazioni in maniera chiara. Perché il consumatore possa trovare subito le risposte alle sue domande, è preferibile inserire pochi dati, ma che siano ben visibili e facilmente leggibili.

Potremmo quindi optare per infografiche che, oltre a riportare le informazioni in maniera più immediata e leggera, ci permettono soluzioni estetiche più piacevoli.

Smettere di pensare che il retro del food packaging sia solo uno spazio in cui inserire il codice a barre e le informazioni dettate dalla legge porta solo vantaggi. Caratteristiche tecniche del prodotto, provenienza, valori nutrizionali, qualità del processo produttivo, benefici legati al consumo: un’informazione rassicurante riportata sul retro della confezione può addirittura riabilitare la brand reputation, permettendo così a quella specifica marca di differenziarsi dai suoi concorrenti.

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